Il terrore della malattia e della morte affonda le radici in paure profonde, spesso legate all’incertezza esistenziale e a una disconnessione dalla nostra essenza autentica. Il metodo della Porta Bassa suggerisce che queste angosce nascano dalla mancanza di consapevolezza del nostro scopo profondo e del ciclo universale che regola vita, morte e trasformazione.
L’identificazione con il corpo fisico
Se ci identifichiamo esclusivamente con il corpo, la malattia e la morte appaiono come minacce ineluttabili. Questo attaccamento genera paura perché la mente crede che con la fine del corpo si concluda ogni esperienza. Ma siamo molto più della nostra dimensione fisica. Il corpo è un veicolo temporaneo, un mezzo per fare esperienze terrene che altrimenti l’anima non potrebbe vivere. Riconoscere questa realtà aiuta a ridimensionare la paura e a vedere la morte non come una fine, ma come una transizione verso un nuovo stato dell’essere.
La non conoscenza dell’impermanenza
L’impermanenza non è la fine, ma il respiro stesso dell’esistenza. Tutto si trasforma, nulla è statico. Questo principio è alla base della vita e dell’universo: ogni cosa evolve, si rinnova e trova nuove forme di espressione. Se comprendiamo che la morte non è una fine definitiva, ma un passaggio verso un’altra dimensione, la paura si dissolve. L’impermanenza ci invita a fluire con la vita, a lasciar andare ciò che non serve più e ad accogliere la trasformazione con fiducia, consapevoli che nulla si perde davvero, ma tutto si trasforma.
La paura della sofferenza e della vulnerabilità umana
Spesso la paura della malattia è legata al timore della sofferenza, percepita come insostenibile. La mente, influenzata da esperienze passate e condizionamenti, associa la malattia a dolore e fragilità, alimentando l’ansia. Tuttavia, il dolore è parte del cammino umano e, se accolto con consapevolezza, può diventare un’opportunità di crescita e trasformazione. Accettare la dualità della vita ci aiuta a guardare alla malattia e alla morte con uno sguardo più ampio, meno oppresso dal timore.
Superare la paura con il metodo della Porta Bassa
Per dissolvere la paura della morte e della malattia, è essenziale riscoprire la nostra natura eterna. La consapevolezza dell’anima come entità immortale dona pace e fiducia. Meditare sulla propria essenza divina e ripetere affermazioni come “Io sono eterno, la mia anima è sempre in evoluzione” aiuta a radicare questa verità e a superare la paura.
La morte non è una fine, ma un ritorno alla sorgente da cui proveniamo. Comprendere questo principio ci permette di vivere con maggiore serenità, liberi dal terrore dell’ignoto. Accettare la dualità di vita e morte come parte di un unico grande respiro universale ci apre alla possibilità di vivere pienamente, con fiducia e gratitudine.
Conclusione
La paura della malattia e della morte nasce dalla disconnessione con la nostra essenza più profonda e dalla visione limitata della vita come mero fenomeno materiale. Il metodo della Porta Bassa ci ricorda che la morte non è la fine, ma un naturale passaggio nel ciclo dell’esistenza. Riconnettersi alla propria natura divina e comprendere che l’anima è eterna ci aiuta a dissolvere le paure, permettendoci di vivere con maggiore leggerezza e accogliere il fluire della vita con serenità e consapevolezza.