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Il bisogno di stordirsi affonda le sue radici in motivazioni profonde, intrecciate a esperienze passate, stati d’animo irrisolti e una ricerca di sollievo che spesso si trasforma in fuga. Secondo il metodo della Porta Bassa, questo impulso potrebbe rivelare un disallineamento tra mente e anima, un tentativo inconsapevole di evitare il confronto con le proprie ombre interiori, con quelle parti di sé che sembrano troppo difficili da affrontare.

Evitare il dolore e le emozioni ingestibili
Alcol e sostanze alterano la coscienza e sembrano offrire una via di fuga dalla tristezza, dall’ansia, dalla frustrazione. Tuttavia, questa soluzione è solo un’illusione temporanea: le cause profonde della sofferenza restano, mentre l’abuso di queste sostanze spesso le amplifica nel tempo. Sopprimere il dolore porta a una crescita emotiva stagnante, aggravata dal senso di colpa verso chi ci ama e che desidera il nostro benessere.

Disconnessione dall’essenza spirituale
Quando ci sentiamo sopraffatti dalla vita, incapaci di trovare un senso, il bisogno di alterare la coscienza può nascondere una ricerca inconscia dell’Assoluto. Ma ciò che sembra un rifugio diventa una trappola: le sostanze che inducono lo “sballo” ci proiettano direttamente nel nostro inconscio, là dove risiede la sofferenza, senza lasciarci alcuna difesa. Così, invece di trovare risposte, ci smarriamo sempre di più.

Disarmonia interiore e mancanza di consapevolezza
Quando mente e anima sono lontane, si cercano soluzioni esterne per colmare il vuoto interiore. L’alcol e le droghe possono sembrare un modo per ristabilire un equilibrio, ma è un’armonia fragile e illusoria. La vera pace nasce dall’allineamento con l’ordine naturale dell’essere, con le leggi universali che governano il Tutto.

Pressione sociale e bisogno di appartenenza
A volte, il desiderio di alterare la coscienza non nasce da un bisogno interiore, ma dalla necessità di conformarsi agli altri. Si beve, si assume una sostanza, perché lo fanno tutti, per sentirsi parte di qualcosa. Ma questa connessione è superficiale, non autentica. La vera appartenenza nasce dalla condivisione sincera, non dall’omologazione forzata.

Fuga dal presente
Chi cerca lo sballo spesso rifugge dal qui e ora, dalla realtà così com’è. La mancanza di consapevolezza del momento presente spinge a cercare sensazioni più intense, a inseguire esperienze che sembrano più leggere, più sopportabili. Ma ogni pensiero e ogni azione plasmano la nostra esistenza: scegliere la fuga significa abbandonare il potere di creare la propria vita in modo consapevole.


Come ritrovare sé stessi con il metodo della Porta Bassa

La connessione con la propria anima è la chiave per liberarsi dai comportamenti autodistruttivi. Ripetere frasi come “Io sono completo, io sono tutto ciò di cui ho bisogno” aiuta a ricordare che il benessere interiore non dipende da elementi esterni, ma dall’armonia con il proprio essere più profondo.

Accogliere le proprie emozioni
Invece di fuggire dai sentimenti, possiamo imparare a osservarli e attraversarli. Ansia, tristezza, frustrazione non sono nemici da temere, ma compagni di crescita. Tecniche di consapevolezza e meditazione permettono di vivere queste emozioni senza esserne sopraffatti, riducendo il bisogno di rifugiarsi in stati alterati di coscienza.

Praticare l’auto-compassione e il perdono
Se la fuga nasce dal peso di colpe e rimpianti, il rimedio è la gentilezza verso sé stessi. Accettarsi, con i propri limiti e le proprie imperfezioni, permette di abbandonare il bisogno di trovare sollievo altrove. Una frase potente da ripetere è “Io mi amo e mi accetto nella mia imperfezione”, per coltivare un amore autentico e incondizionato verso sé stessi.

Vivere in sintonia con il proprio scopo
Quando si è allineati con il proprio scopo, il bisogno di evadere si dissolve. Il metodo della Porta Bassa insegna che il vero scopo della vita è amare e proteggere. Ogni passo verso un’esistenza autentica, basata sulla conoscenza delle leggi universali e sul benessere interiore, porta a una pace profonda. La felicità  è dentro di noi, nella scelta quotidiana di essere presenti, consapevoli e veri.

 

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